Arcevia e il suo territorio, nel corso della storia hanno richiamato numerosi artisti che hanno scelto questi luoghi per dare vita alla loro Arte. Il Signorelli, i della Robbia, Francesco Scaglia, Francesco Giglioni, Ercole Ramazzani, Lorenzo Bossi, Claudio Ridolfi, Gherardo Cibo, l’architetto Andrea Vici, Francesco Silva ed il Pomarancio, sono solo alcuni nomi del passato. Nel novecento, ricordiamo Quirino Ruggeri, la straordinaria ed innovativa figura di Edgardo Mannucci, Giovanni Hajnal, Ennio d’Incecco. Interessante crocevia ed interscambio culturale conserva ancora le Raccolte Grafiche realizzate in occasione dell’istituzione del Centro di Documentazione di Arte per la Pace che vide coinvolti artisti come Treccani, Borgonzoni, Schiavoni, Mastroianni, Bianchi, Tamburi, Albanese, Caruso, Ciarrocchi, Guidi, Fazzini, Zauli, Franchi.
Interessantissimo il progetto utopico “Operazione Arcevia” ideato nell’agosto 1972, da Italo Bartoletti, con la collaborazione di Ico Parisi, che vide coinvolti artisti del calibro di Alberto Burri, Armàn, Emanuele Astengo, Alik Cavaliere, Mario Ceroli, Pierre Restany, Aldo Clementi, Lucio del Pezzo, Edgardo Mannucci, Tilson, Valeriano Trebbiani, con il supporto di Tonino Guerra, Michelangelo Antonioni, Enrico Crispolti, Antonio Miotto; venne elaborato un progetto di “Comunità Esistenziale”, con l’obiettivo di ridare vita al Castello di Palazzo, spopolato dalla massiccia emigrazione degli anni ‘60, fondendo la popolazione operaia e contadina, con la Comunità Artistica che avrebbe avuto una residenza d’elezione. Il progetto fu presentato alla biennale di Venezia nel 1976 e venne esposto nel 1979 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Attualmente vivono e lavorano in Arcevia e nel suo territorio il Maestro Bruno d’Arcevia, Giuseppe Gigli, Viacheslav Kovalenko e Roberto Coda Zabetta.
Tutt’oggi questo territorio mantiene questo forte magnetismo per gli artisti rendendosi palcoscenico di interventi di street art come i murales di Zio Zieggler, Money Less e Zen.